La formula del festival ''A veglia, teatro del baratto'' s'ispira alla tradizione contadina, in modo particolare a quella maremmana, terra d'origine della direttrice artistica Elena Guerrini.
Questa tradizione contadina rinnovata e contemporanea con spettacoli di qualitá di narrazione, drammaturgia contemporanea, teatro civile e teatro di strada, che ogni sera vede intorno a sè nuovi volti, é arrivata alla XVII edizione, come a confermare che, ancora una volta, il teatro puó essere fonte di salvezza, di nutrimento, ma anche di promozione di un territorio, che in nome di questo festival si mette in moto offrendo e ricevendo: gli artisti si prendono cura di noi attraverso le loro discipline e noi ci prendiamo cura di loro attraverso ceste cariche di doni, formulando un'economia del regalo, un'antropologia della dote proprio a Manciano dove l'arte nutre il territorio e il territorio nutre l'arte. Ci si prende cura di loro con una generosa ospitalitá nel territorio del comune di Manciano e San Martino sul Fiora passando dal paese a forma di cuore che é Montemerano, un cesto di doni in prodotti del territorio, é un gettone presenza in vil denaro.
Sara Suozzo
Quanti ne ho visti germogliare di Paradisi! Durano poco lo so come i giardini di Adone. Ma, col loro splendore, luminando qua e lá, danno segnali ad altri naviganti e cosí, alla fine, alle volte, ecco apparire una costellazione di Paradisi. Tu che leggi, lo so, dirai: Paradisi? Dove li vedi? É tutto nero senza luce, marcio, senza speranza. No no, dico io. Aspetta, puó darsi che sia tu nero e senza speranza. Guarda quante lucine intorno.
Giuliano Scabia
Tratto da Una signora Impressionante, Edizioni Casagrande.
Galleria fotografica del Festival "A Veglia Teatro del Baratto"